Intervista CEO e founder Getcoo

Getcoo: una innovativa tecnologia di computer vision applicata ai più disparati ambiti industriali

Intervista a Stefano Berti, CEO e founder di Getcoo, azienda in raccolti fondi su Opstart

Getcoo è una startup che sviluppa soluzioni innovative basate sulla computer vision e sull’intelligenza artificiale. Il core di Getcoo risiede in DART, la sua tecnologia proprietaria che presenta numerosi vantaggi rispetto ai competitor del settore.

Dopo aver lanciato la prima campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, conclusa in meno di 24 ore con 150.000€ raccolti da 64 investitori, l’azienda ha da poco lanciato la sua seconda campagna sulla piattaforma Opstart.

Per scoprire tutti i dettagli della loro offerta abbiamo intervistato Stefano Berti, CEO e co-founder di Getcoo.

Quando nasce Getcoo e da chi è composto il team aziendale?

Getcoo è nata nel 2015. Il team è composto da me (CEO), da mio fratello Claudio Berti (CTO), da Roberta Grasso (social media manager e content manager) e da Jona Sbarzaglia (UX designer) che siamo anche i 4 co-founder. Nico Mascagni (amministratore senior) e Oreste D’ambrosio (advisor) chiudono il cerchio, ma la composizione della squadra è fluida e si integra di volta in volta con figure dei settori in cui applichiamo i nostri prodotti tecnologici.

Ci parla della vostra tecnologia DART? 

DART è una tecnologia proprietaria sviluppata internamente. Ci siamo approcciati rovesciando il paradigma di approccio all’IA. Mentre tutti creano un categorizzatore all’interno di un modello, noi cerchiamo di identificare non solo le categorie, ma oggetti specifici all’interno di esse. Chiaramente si tratta di una tecnologia meno rapida rispetto a un’IA tradizionale che processa ad esempio migliaia di tappi di plastica al minuto (fino a 10 volte più lenta), ma nei nostri ambiti sono tempi più che accettabili, soprattutto a fronte dei grandi benefici proprio in termini di tempo guadagnato. Quasi tutte le nostre soluzioni operano in cloud, quindi i dati rimangono nei nostri server. Quello che facciamo è creare successivamente delle interfacce grafiche su piattaforme web dove il cliente si logga e usa la nostra tecnologia, che ha di conseguenza compatibilità con qualsiasi sistema operativo, un vantaggio non di poco conto

Quali sono i principali ambiti di applicazione della vostra tecnologia? 

Abbiamo sviluppato una tecnologia proprietaria di computer vision basata sull’Intelligenza Artificiale. Il primo vantaggio è che la fase di training è molto leggera e veloce, per cui il nostro sistema necessita di molte meno immagini dei sistemi mainstream per aggiungere una nuova categoria al modello. Il secondo vantaggio è che è molto specifica. Poiché avevamo bisogno di tante immagini per validare il modello, inizialmente abbiamo creato GETCOO TRAVEL, un’app gratuita in cui i turisti caricavano le fotografie scattate ai monumenti e ricevevano informazioni in merito. Dopo circa un anno di sviluppo siamo arrivati a un livello tale da poter applicare la nostra tecnologia ad altri ambiti. L’abbiamo applicata in ambito industriale con il prodotto PIQAPART, e nello specifico in: LOGISTICA: per l’identificazione di prodotti senza l’utilizzo di marcatura tradizionale (BAR code, QR code o altri codici stampati sui pezzi) e successivo controllo qualità (individuazione eventuali difetti di conformità, presenza/assenza di particolari). 

CONTROLLO QUALITÀ’: controllo bottiglie di vino (presenza/assenza di corpi estranei, insetti o parti di insetti)
AGRITECH: per velocizzare la taratura di macchine selezionatrici che discriminano tra diverse tipologie di granaglie, semi, etc.
STAMPA: controllo in tempo reale di stampe da plotter o da altri tipi di macchine per verificare la presenza di difetti locali, di colore, etc.

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Immagine 1: PIQAPART

Un altro ambito interessante è quello del collezionismo, con INSTABRICK, progetto nato circa due anni fa e attualmente utilizzato per i mattoncini LEGO, ma che può essere declinato in vari settori del collezionismo, come ad esempio la numismatica, la filatelia o le figurine. Abbiamo scelto i LEGO proprio per dimostrare l’efficacia nell’identificazione delle parti, perché hanno una grande varietà di forme e colori (oltre 100.000). Per scambiarsi pezzi e set, essendo questi tantissimi, gli appassionati hanno bisogno di catalogarli e risalire al codice del pezzo in modo veloce; il nostro sistema permette loro di identificare velocemente un pezzo e inserirlo all’interno di un inventario aggiornabile che noi offriamo sulla nostra piattaforma.

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Immagine 2: INSTABRICK

FLOWMAN utilizza la stessa tecnologia, solo leggermente modificata, ed è dedicato alla grande distribuzione: supermercati, aeroporti e in generale luoghi in cui code di clienti devono essere gestite. Per ora è attivo solo in ambito GDO (l’abbiamo installato in alcune COOP e CONAD in collaborazione con Itab). Invece di mettersi in fila alle casse, le persone si posizionano presso un totem dotato di telecamere che riesce a smistare e processare il 25% in più clienti nell’unità di tempo

Chi sono i vostri principali clienti? Qual è il modello di business?

Tendenzialmente cerchiamo di sviluppare i prodotti in collaborazione con aziende che ci aiutino nell’investimento iniziale di ricerca e sviluppo. FLOWMAN è stato sviluppato con ITAB, una multinazionale svedese che produce banchi cassa, scaffalatura e tutto ciò che concerne la grande distribuzione; per la parte del controllo qualità delle stampe abbiamo collaborato con SICIS, che produce mosaici e decorazioni per strutture di lusso; PIQAPART (agritech) è stata sviluppata in collaborazione con 3UVision, azienda di Imola; per INSTABRICK abbiamo deciso di raccogliere il capitale necessario con la nostra prima campagna crowdfunding su Kickstarter

Il business model si basa su un canone pagato dal cliente per l’utilizzo del sistema. In base al tipo di applicazione forniamo anche l’hardware per identificare i prodotti, ad esempio per PIQAPART (agritech) abbiamo sviluppato un box dedicato, con brevetto in fase di deposito.
Nel caso di FLOWMAN vendiamo tutto il pacchetto: software e hardware più eventuali canoni per attività di manutenzione.

Ci può parlare del vostro mercato di riferimento? 

Il mercato della computer vision applicata al mondo industriale svilupperà un volume globale di circa 39 miliardi di dollari entro il 2022, ma i mercati di riferimento sono tanti quante le potenziali applicazioni, che spaziano dal B2B al B2C (come nel caso del collezionismo). Esistono dei competitor che sviluppano soluzioni simili alle nostre, ma la tecnologia che abbiamo sviluppato e che applichiamo ci permette di mantenere performance elevate anche aggiungendo oggetti a database di oltre 100.000 oggetti, prestazioni che i competitor non riescono ancora a eguagliare. 

La vostra azienda ha avuto una forte crescita di fatturato negli ultimi anni. Quali sono le previsioni per il futuro?

Dopo una crescita notevole nel 2019, nel 2020 avevamo previsto un raddoppio del fatturato, ma l’emergenza COVID-19, anche se non direttamente su di noi, ha impattato sulle aziende nostre clienti, per cui siamo passati da 99.000€ (2019) a 115.000€ (2020). Abbiamo deciso di proseguire gli investimenti prefissati per portare a termine il progetto FLOWMAN che sta risultando fondamentale: nel primo semestre 2021 abbiamo già eguagliato il fatturato dell’intero 2020, rimandando di un solo anno il prospetto di crescita pre-pandemia.

Come è cambiata la vostra azienda dal 2018 ad oggi?

Abbiamo affinato e validato i prodotti e ristrutturato il team a seconda delle collaborazioni che sono in evoluzione continua.

Perché avete deciso finanziare la vostra idea con il crowdfunding e cosa vi ha spinto a ripetere il percorso oggi?

In Italia è il modo più veloce per raccogliere fondi.

Quali obiettivi vorreste realizzare con i fondi raccolti?

Spingeremo i prodotti definiti e validati finora acquisendo personale commerciale dedicato alle vendite da integrare nel team e investendo in marketing. Soprattutto INSTABRICK ha un potenziale enorme, rivolgendosi a una “nicchia” di mercato che conta milioni di persone nel mondo le quali spostano volumi di denaro importanti, bisogna che queste persone vengano raggiunte dal nostro marketing. FLOWMAN e INSTABRICK nascono già con “un piede” all’estero, INSTABRICK in particolare conta il 50% circa di clienti americani, e molti altri tedeschi, inglesi e scandinavi; i clienti italiani sono soltanto il 5%.

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– About Us –

Startups Wallet è un portale di equity crowdfunding che permette di aggregare le varie campagne presenti sui diversi siti  autorizzati dalla Consob (CrowdfundmeMamacrowdOpstarBackToWork200Crowd e molti altri). In questo modo non sarà più necessario perdere tempo nel ricercare i diversi portali e quindi i potenziali investimenti all’interno di ognuno di essi.

Scopri tutti i dettagli della campagna Getcoo

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