Abbiamo incontrato nuovamente il COO di Wikipoint per approfondire i dettagli della seconda campagna in corso su Mamacrowd
Nell’era digitale in cui viviamo, con oltre il 50% delle PMI che ancora non dispone di un sito web e meno del 10% che implementa strategie di social media marketing efficaci, Wikipoint sta emergendo come una forza innovativa nel panorama della presenza digitale. Wikipoint è molto più di una semplice piattaforma B2B2C; è il creatore di un 3D Social Network solidale. La sua missione? Consentire a chiunque di allestire un proprio ufficio o negozio virtuale all’interno di location iconiche del mondo reale, come New York, Parigi, Roma, Milano e molte altre.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare nuovamente il COO Guido Simonetti in occasione del lancio della seconda campagna di equity crowdfunding di Wikipoint in corso su Mamacrowd. Nel suo primo round di crowdfunding condotto l’anno scorso su Mamacrowd, Wikipoint ha raccolto 672 mila euro con il supporto di 309 investitori diversi, superando l’obiettivo minimo dell’840%.
In questa intervista, Guido ci guiderà attraverso l’evoluzione di Wikipoint, illustrando come la società abbia affrontato le sfide e consolidato il proprio ruolo come pioniere nel settore del 3D Social Network solidale, offrendoci un’interessante prospettiva su come l’azienda sta cambiando il modo in cui le PMI affrontano la propria presenza nel mondo digitale.
Wikipoint è alla sua seconda campagna di equity crowdfunding. Come è cambiata la vostra realtà dal lancio della prima campagna?
Sicuramente, vogliamo mantenere una chiarezza riguardo alla direzione che stiamo seguendo. Pertanto, ci piacerebbe discutere dei progressi realizzati nell’ultimo anno. Nel corso dell’anno precedente, abbiamo introdotto il concetto di “metaverso”, un mondo virtuale in cui è possibile interagire, un ecosistema digitale basato sulla ricreazione di alcune delle location più iconiche al mondo. Quest’anno, siamo felici di annunciare che grazie al successo del primo round, le città virtuali sono diventate una realtà tangibile. Abbiamo lanciato sei città, tra cui Milano, la nostra sede principale, Roma con la splendida Piazza del Popolo in Via del Corso, il lungomare di Napoli, la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Duomo di Firenze, gli Champes Élysées di Parigi e la Fifth Avenue di New York.
In questo modo, possiamo affermare che rispetto all’anno precedente, quella che era stata una promessa è ora una realtà concreta. Tuttavia, è importante sottolineare quanto sia stata mantenuta la nostra visione e quanto sia stato rispettato il piano che avevamo delineato un anno fa.
Ci parli della storia di Wikipoint. Come nasce e perché investire oggi nella società?
La nostra nascita è stata guidata dall’obiettivo di creare esperienze immersive. Abbiamo colto appieno l’importanza di questa possibilità nel mondo digitale soprattutto durante il periodo del COVID-19, quando è diventato evidente quanto fosse cruciale poter riprodurre esperienze reali anche in un contesto virtuale. Questo può riguardare la visita a una mostra d’arte, a una galleria, o l’esplorazione di un immobile di interesse per un futuro acquisto. Le opportunità sono molteplici, pertanto Wikipoint è stata concepita con l’obiettivo di superare le barriere di distanza e fisicità, senza però voler sostituire la realtà. Preferiamo definirci come un ponte tra le esperienze reali e quelle virtuali.
Per esemplificare, quando desideriamo acquistare un’auto, potremmo gradire l’opportunità di visitare uno showroom virtuale per esaminare i modelli di nostro interesse prima di recarci fisicamente presso la concessionaria. In questo modo, potremmo avere un’idea più chiara prima dell’incontro con un rappresentante di vendita. Non vogliamo assolutamente essere considerati come antagonisti della realtà, poiché non crediamo in tale approccio. La nostra visione è di offrire esperienze in grado di arricchire gli utenti.
Per quanto riguarda l’investimento, crediamo che sia importante considerare il percorso che stiamo attraversando e, soprattutto, osservare la reazione degli investitori che hanno partecipato al nostro primo round. La loro fiducia è rimasta solida anche in questo secondo round appena avviato, il che rappresenta un forte attestato di stima nei confronti della nostra gestione dei capitali che ci hanno affidato. Quindi, crediamo che la continuità sia un elemento fondamentale per gli investitori.
Quali servizi Wikipoint propone al pubblico e che campi di applicazione prevedono?
Wikipoint è una piattaforma B2B2C, il che significa che si rivolge sia al mondo delle aziende che a quello degli utenti.
Iniziamo con il mondo delle aziende. Offriamo una piattaforma che consente alle piccole e medie imprese di rinnovare la propria presenza digitale. Spesso, queste aziende hanno storie straordinarie da raccontare, con prodotti che rappresentano generazioni di sforzi e investimenti. Quindi, fornendo loro una nuova vetrina o un nuovo canale di marketing, gli permettiamo di acquisire visibilità e competere con successo anche contro aziende più grandi che dispongono di budget più elevati. Mettiamo a disposizione delle PMI la possibilità di avere il proprio negozio o ufficio virtuali in luoghi iconici come la Fifth Avenue o Piazza Duomo.
Passando alla parte B2C, creiamo una user experience che consente agli utenti di visitare queste iconiche location, tra le più belle al mondo, ma al contempo soddisfare una serie di esigenze, proprio come quando si decide di fare una visita a Piazza Duomo a Milano. Si può andare a fare shopping, ma anche incontrare persone, socializzare e rimanere costantemente coinvolti e incuriositi, scoprendo cose che possono suscitare interesse. Vogliamo replicare questo stesso concetto di vivacità all’interno delle nostre piazze digitali ricostruite, soddisfacendo una vasta gamma di esigenze degli utenti che cercano esperienze sempre nuove e coinvolgenti.
Quali sono le principali sfide che state affrontando per supportare le Pmi e i potenziali utenti? E come intendete superarle?
Come menzionato in precedenza, le PMI sono focalizzate sulle loro attività e spesso non dispongono del tempo necessario per gestire gli strumenti di marketing digitale, che oggi sono fondamentali per ottenere visibilità.
Se consideriamo i tre pilastri classici delle esigenze di marketing di una piccola e media impresa – cioè ottenere visibilità, generare contatti e effettuare vendite – intendiamo fornire loro uno strumento che unifichi queste diverse esigenze all’interno di una piattaforma estremamente user-friendly. Offriamo questa piattaforma a soli 49 euro al mese, un prezzo assolutamente accessibile. Inoltre, proponiamo una formula assistita per coloro che non hanno il tempo o le competenze per creare contenuti ma desiderano avere il proprio negozio o ufficio virtuale. Con questo pacchetto completo, offrire un’esperienza sorprendente in termini di uffici e negozi virtuali, mantenendo al contempo la semplicità e la concretezza.
Ciò che ci viene richiesto infatti è uno strumento pratico che possa supportare le tre aree che ho menzionato: visibilità, generazione di nuovi contatti e vendite online.
Che progetti avete per il futuro e quali obiettivi vi prefissate di raggiungere con i fondi raccolti da questa campagna?
Il nostro obiettivo è diventare un vero e proprio social network a tutti gli effetti. Il metaverso ha dimostrato di avere una sfida significativa da affrontare, ossia quella della fugacità. La nostra idea è superare questa sfida attraverso la creazione di un social network che diventi uno strumento di utilizzo quotidiano. Vogliamo soddisfare una vasta gamma di esigenze, mirando a ottenere un alto numero di utenti che vedano in esso uno strumento utile non solo per trovare attività commerciali, come ad esempio ricercare un avvocato o un geometra, ma anche per fare acquisti. È una sfida ambiziosa, perché passare dall’idea di metaverso a un concetto di social network è come a passare da Google Street View a Google Maps, per fare una metafora. Tuttavia, crediamo fermamente di poter realizzare questo progetto.
Qual è stata l’ispirazione dietro l’idea del 3D Social Network di Wikipoint e in che modo si differenzia dalle piattaforme social tradizionali?
Ci sono numerosi contenuti creati dalle piccole e medie imprese all’interno dei loro negozi e uffici, così come da Wikipoint, dove costantemente sviluppiamo nuove città e esperienze 3D, come mostre, musei e gallerie d’arte virtuali. Pertanto, era necessario creare uno strumento di fruizione simile a quello dei social network tradizionali. Abbiamo realizzato un feed analogo a quelli di Facebook, Instagram e Twitter, con contenuti che si adattano alle esigenze e ai desideri degli utenti, offrendo un’esperienza dinamica e coinvolgente.
Il concetto di 3D Social Network introduce una dimensione sociale in più, andando oltre la semplice visualizzazione di immagini e video. Quando un utente si approfondisce in un contenuto, viene trasportato in spazi virtuali 3D, creando un’esperienza del tutto nuova e unica rispetto ai social network tradizionali.
Un altro elemento distintivo è la nostra visione di un social network solidale. Offriremo agli utenti appartamenti virtuali gratuiti all’interno di distretti digitalmente ricreati, il primo dei quali è il San Siro Green District. Qui, gli utenti potranno condividere i loro contenuti digitali, interagire con i loro seguaci e amici, ma anche partecipare a iniziative di beneficenza in collaborazione con organizzazioni che sostengono cause sociali reali, come la piantumazione di alberi o il supporto ai rifugi per animali. Gli utenti accumuleranno punti esperienza partecipando a queste attività, sottolineando il nostro impegno in cause reali.
Cosa ha reso così attraente il vostro primo round di Equity Crowdfunding per gli oltre 300 sottoscrittori? Perché la maggior parte di loro ha dichiarato che reinvestirà in questo secondo round?
L’anno scorso, il tema del metaverso era molto in voga, quindi chiunque avesse un progetto credibile e, soprattutto, con risultati tangibili, poteva beneficiare dell’interesse del mercato. La nostra posizione è stata favorita dal fatto che avevamo già esperienze da mostrare, sviluppate durante il periodo del COVID-19, quando la necessità di esperienze virtuali era particolarmente alta. Questo ha contribuito a creare una combinazione favorevole.
Per quanto riguarda la motivazione degli investitori che hanno già sostenuto Wikipoint nel primo round e che ora stanno reinvestendo nel secondo, crediamo che ciò sia il risultato di un solido rapporto di fiducia reciproca che abbiamo instaurato con loro. Abbiamo costantemente condiviso informazioni sui successi e le sfide che abbiamo affrontato, creando così una community di investitori unita da un forte senso di supporto reciproco.
Crediamo che la creazione di una comunità sia uno dei principali vantaggi dell’equity crowdfunding, e siamo estremamente soddisfatti del fatto che la maggior parte degli investitori del primo round stia confermando la loro fiducia nel nostro progetto anche in questa seconda campagna.
Quali sono i piani di espansione internazionale di Wikipoint e quali mercati ritenete siano più promettenti per la vostra crescita?
Questa è una domanda che mi entusiasma molto, poiché, rivolgendoci alle piccole e medie imprese nei mercati dell’Unione Europea e del Nord America, abbiamo potenzialmente accesso a 56 milioni di aziende alle quali possiamo offrire una nuova presenza digitale.
A differenza di altri mercati già saturi di concorrenza, godiamo del privilegio di operare in un contesto ancora inesplorato, dove c’è molto da fare.
I nostri piani di espansione sono incentrati sull’obiettivo di acquisire un numero significativo di piccole e medie imprese. Attualmente, stiamo elaborando un piano per stipulare contratti con 10.000 di queste aziende nei prossimi cinque anni. Siamo quindi ottimisti e entusiasti di operare in uno spazio ricco di opportunità e promesse.
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