Intervista Guido Simonetti, COO Wikipoint

Wikipoint realizza la sua prima campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd 

Wikipoint è una piattaforma B2B che consente ad ogni azienda di definire la propria presenza all’interno del metaverso, attraverso un mondo digitale di raffinata eleganza ed accessibile a tutti (nativi digitali e non). Abbiamo avuto il piacere di intervistare Guido Simonetti, COO di Wikipoint, che ci ha descritto il percorso che ha portato all’ideazione e allo sviluppo della piattaforma, illustrandone i valori e le peculiarità e motivando perchè investire in Wikipoint, e quindi nella realtà del metaverso, rappresenta un’importante opportunità di business. 

Wikipont annuncia il prossimo episodio della serie di Webinar previsto per il 26 Maggio, dalle ore 17:30 alle ore 18:00 dal titolo “Organizzare eventi nel Metaverso“. Un viaggio immersivo che mostra le straordinarie potenzialità per tutti coloro che operano nel settore della organizzazione eventi e della consulenza. Il Metaverso consente di creare un ingaggio che le normali piattaforme non sono in grado di offrire.

É possibile registrarsi al Wbinar di Wikipoint

Come nasce Wikipoint e con quale obiettivo primario?

L’obiettivo di Wikipoint è quello di creare esperienze digitali per le aziende. Il progetto, sin dai suoi albori, ha sempre avuto l’intento di creare un nuovo sistema di ingaggio per le aziende, parliamo dunque di una piattaforma B2B. La situazione creata dalla presenza della pandemia e l’avvento quindi del metaverso hanno per noi rappresentato un’opportunità. Infatti tutto il mondo virtuale e il mondo delle experience digitali ha avuto un importante bust a seguito di questi due fenomeni che hanno rappresentato un impulso a quello che è stato lo sviluppo della piattaforma Wikipoint. Crediamo che l’avvento del metaverso possa avere le stesse caratteristiche riguardanti gli albori dei social network. Questa dunque per noi è davvero una grande opportunità.

 

In cosa Wikipoint si differenzia dai propri competitor?

Vivamo ormai in un mondo caratterizzato dall’hyper-competition per cui, facendo riferimento a qualsiasi realtà di business, è difficile che non si faccia riferimento anche ad una serie di competitor. Nel caso di Wikipoint però farei abbastanza fatica ad affermare chi possano essere, almeno nell’ambito italiano, i nostri competitor. Chiaramente ci sono le software house che creano questo genere di esperienze immersive ma rispetto a Wikipoint hanno un approccio diverso. Le software house infatti tendono a realizzare progetti ad oc. Parlando invece di piattaforme come Wikipoint, strumento con cui chiunque può creare una propria esperienza immersiva, mi viene in mente Codeblock, società che ha scelto seguire, come noi, la strada dell’equity crowdfunding.

Sul tema della distinzione abbiamo lavorato molto sugli aspetti che poi ci hanno caratterizzato. In particolare abbiamo sin dall’inizio operato con l’intenzione di creare esperienze digitali accessibili a tutti. Abbiamo dunque pensato che, tramite Wikipoint, dovesse essere possibile la realizzazione di differenti esperienze e ci siamo riusciti molto bene. Ecco quindi che la nostra piattaforma consente sì di fare esperienze simili ai famosi virtual tour ma, allo stesso tempo, dà la possibilità di vivere esperienze ancor più immersive come un videogame con la navigazione in 3D, sino ad arrivare al concetto di virtual reality. Questa è una differenza molto significativa: poter rivolgersi ad un cliente dandogli la possibilità di scegliere quale debba essere l’esperienza digitale più adatta alla sua platea. Questo ci sembra un differenziatore importante. In più vorrei porre l’accento sul fatto che oggi, all’interno del metaverso, si vedono molte experience vicine al mondo dei cartoni animati. Wikipoint invece ritiene che il tema dell’eleganza sia un differenziatore fondamentale. Rivolgendoci ad aziende molto orgogliose del proprio brand e della propria corporate identity, riteniamo che il concetto di eleganza del Made in Italy sia un tema che ci differenzia e ci caratterizza rispetto ad altre realtà. Ci piace molto pensare infatti che Wikipoint possa essere portavoce del Made in Italy nel modo del metaverso.,

Wikipoint
Wikipoint - spiegazione creazione ambiente 3D

Perchè avete pensato all’equity crowdfunding?

Per noi di Wikipoint l’equity crowdfunding ha due grandi plus. Il primo è che rappresenta uno strumento straordinario utile a realtà innovative come la nostra per potersi finanziare. In secondo luogo, altrettanto importate, vi è il fatto che il crowdfunding permette di entrare in contatto con investitori che portano in dote la voglia di andare sul mercato insieme, portando con loro progetti e nuove idee. Dopo questa esperienza di equity crowdfunding per Wikipoint nulla sarà più come prima. L’equity crowdfunding permette ad una startup di fare un balzo davvero molto importante. A tutti coloro che mi chiedono se intraprendere questa strada sia una buona idea, rispondo assolutamente sì!

Il meccanismo legato all’equity crowdfunding mi ricorda in piccolo, con tutti i dovuti distinguo, la dinamica relativa alla quotazione in borsa, quel concetto di rigore, di dover documentare molto bene i propri processi, il proprio business plan, i propri risultati. Questo secondo me è uno di quegli aspetti che fa fare un salto di qualità veramente importante ad un’azienda.

 

Quali obiettivi raggiungerete con i fondi raccolti dalla campagna?

Wikipoint oggi sta lavorando quasi esclusivamente su progetti. Una realtà che si rivolge a noi ci racconta come vuole che sia la propria esperienza digitale e noi, seguendo attentamente le varie esigenze, andiamo a realizzare un vero e proprio vestito digitale su misura. L’intenzione ora è di evolverci affiancando a questo concetto dell’approccio sartoriale la cosiddetta linea di abbigliamento, ossia un modello di vendita di licenze. In questo caso l’utente potrà scegliere da vari template proposti da Wikipoint, quello che preferisce e, sulla base di quello potrà in parte personalizzarlo. Insomma un nuovo modello di vendita che si andrà ad affiancare al concetto di progetto.

In più, Wikipoint ritiene che lo storytelling e la capacità di raccontare una storia all’interno del metaverso siano elementi di ingaggio molto forti. Per questo pensiamo che tutta la parte legata ai contenuti ed alla presenza di redazionali sia un ulteriore modello di business. Molti clienti infatti non solo apprezzano la piattaforma di Wikipoint e le sue funzionalità ma richiedono anche che il nostro team crei per loro i contenuti. Inoltre l’utilizzo dei fondi della campagna riguarda l’internazionalizzazione alla quale sicuramente siamo molto attenti.

Wikipoint
Caratteristiche di Wikipoint

Relativamente al mondo del metaverso, quali saranno i risvolti futuri?

Come già citato, il metaverso ricorda un pò l’avvento dei social network. Inizialmente le potenzialità dei social furono percepite solo da pochi. Stessa cosa per il grande potenziale di mercato del metaverso, ci sono gli innovatori e i pionieri che ci credono tantissimo e, dall’altra parte, ci sono coloro che si possono definire più scettici. Io credo che nel momento in cui si cominceranno realmente a percepire e ad apprezzare le capacità del metaverso di riuscire a creare nuovi contatti e nuovi clienti, questo verrà abbracciato dalle piccole e grandi realtà. Relativamente a ciò, stiamo già vedendo un fermento maggiore rispetto a qualche mese fa. Inoltre mi piace pensare che, mentre oggi viviamo una oligarchia digitale la cui scena è dominata da pochi grandi, il metaverso avrà l’opportunità di essere una forma di democrazia digitale in cui ci sarà spazio un pò per tutti e questo credo che, visto in un’ottica globale, sia un aspetto molto incoraggiante.

Ci sono nuovi progetti per Wikipoint in campo?

A dir la verità siamo stati travolti dai vari progetti proprio per questa valenza che ha il metaverso di essere un pò la casa delle idee. Tanti ci propongono di creare show virtuali, centri informazione, cantine del vino, negozi, centri commerciali o cose molto simpatiche come, ad esempio, ciò che ha riguardato una delle richieste recenti, la creazione del sushi del metaverso. Dunque di progetti non vi è assolutamente carenza, anzi. Il metaverso si pone proprio come un ambito che scatena la creatività dell’individuo. Rispetto ai progetti sui quali stiamo già lavorando, cito un settore di mercato che mi ha particolarmente colpito, ossia il mondo finanziario. Stiamo lavorando infatti con due grossi Istituti in questo momento e sono rimasto colpito da quanto questo mondo sia stato veloce nel recepire le potenzialità del metaverso. Con loro stiamo lavorando sul tema della formazione e vedo degli sbocchi molto interessanti in questo senso.

Vuoi aggiungere qualcos’altro?

Mi piacerebbe concludere con una fase di J.P. Morgan che sta scrivendo cose interessanti rispetto al metaverso e che a febbraio ha dichiarato sostanzialmente che i rischi derivanti dall’investire nel metaverso saranno inferiori rispetto a quelli derivanti dal non esserci. Credo che sia una bella chiosa, detta da un player che di investimenti se n’è intende, e che sia una buona sintesi anche in relazione a ciò che noi stiamo cercando di portare sul mercato.

Wikipoint
Frase di JPMorgan

Scopri tutti i dettagli della campagna di Wikipoint:

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