Brain_Waves by PrimeCash realizza la sua prima campagna di lending crowdfunding sulla piattaforma Crowdlender
Come nasce Brain Waves e con quale obiettivo primario?
Brain Waves è un progetto che ha preso forma nel 2015 con l’idea iniziale di creare un sistema di autenticazione basato sulle onde cerebrali. Inizialmente siamo partiti con il progetto Brain Password il cui focus riguardava la sicurezza informatica, compresi gli ambiti della cyber security e della crittografia. Tuttavia, nel 2020, il progetto ha subito una significativa evoluzione in risposta alle rivoluzioni nel campo delle tecnologie, sia hardware che degli algoritmi, relativi alle interfacce cerebro-macchina, cioè all’interazione tra il cervello e le macchine. Da quel momento, il progetto Brain Password si è ampliato per includere diverse altre categorie di prodotti. Un esempio tangibile di questa evoluzione è stato il Brain Drone, in cui è stato dimostrato il potenziale di questa tecnologia nell’ambito dei droni controllati con la mente, suscitando grande interesse e stupore tra il pubblico.
Oltre a queste applicazioni di alto impatto, rimane ancora un vasto territorio da esplorare nell’ambito delle interfacce cerebrali, e in tal senso, stiamo lavorando attivamente su vari brevetti in fase di definizione. Questa tecnologia offre opportunità incredibili, tra cui la possibilità di svolgere attività come la scrittura, la lettura e la navigazione sul web con l’uso delle onde cerebrali.
Inoltre, questa tecnologia può avere un impatto significativo sulla vita delle persone con disabilità motorie gravi, come i tetraplegici o i malati di SLA. Grazie all’elettroencefalogramma, che rileva e trasmette le onde cerebrali al computer, queste persone possono finalmente interagire con il mondo esterno in modi che prima erano impensabili.
Chi sono i vostri competitor e in cosa Brain Waves si differenzia da loro?
Brain Waves ha dei concorrenti, sebbene non abbiano il nostro stesso modo di operare. Uno dei più noti è il progetto di Elon Musk, la Neuralink Corporation, che anch’essa si concentra sull’interfaccia cervello-macchina. Tuttavia, è importante notare che il loro approccio è molto diverso dal nostro, poiché mirano a installare microchip direttamente nel cervello. Personalmente, ritengo che questa sia una pratica potenzialmente pericolosa.
Non sono contrario a questa metodologia, ma credo che debba essere considerata solo in circostanze estreme, come nel caso di cecità permanente o gravi deficienze mentali.
In questo settore, esistono anche competitor che offrono soluzioni alternative alla nostra rispetto all’utilizzo del computer per le persone con limitazioni motorie. Queste soluzioni si basano sull’eye tracking, cioè su un sistema in cui una telecamera segue il movimento dell’occhio e utilizza questo movimento per interagire con il desktop e aprire i file. Tuttavia, questa modalità può risultare molto stressante poiché richiede uno sforzo notevole da parte dell’occhio.
Perché avete pensato di approcciare il mondo del crowdfunding?
Nel 2021, attraverso la società PrimeCash, attualmente responsabile del progetto Brain Waves, abbiamo ottenuto un finanziamento tramite un bando di Invitalia. Questa opportunità ci ha spinto a cercare risorse aggiuntive al di fuori delle tradizionali fonti bancarie per coprire parte delle necessità finanziarie del progetto. Personalmente, ritengo che il crowdfunding, in tutte le sue varianti, sia una risorsa preziosa per sostenere l’innovazione. Un motivo significativo che ci ha spinto a considerarlo è la possibilità di aumentare la nostra visibilità nel settore B2B e di attirare investitori che potrebbero diventare partner attivi, oltre che potenziali finanziatori per progetti futuri.
Nel nostro caso, abbiamo optato per il crowdlending come forma di finanziamento, ma non escludiamo la possibilità di intraprendere campagne di equity crowdfunding in futuro.
Perchè investire in Brain Waves?
Per iniziare, invito tutti a visitare il nostro sito web su brainwave.cloud e ad esplorare i canali relativi alle nostre partecipazioni agli eventi We Make Future e CES Las Vegas 2023. Qui troverete alcuni dei nostri video che, oltre a fare una grande impressione visiva, presentano un aspetto molto futuristico. Tuttavia, al di là dell’impatto visivo, il progetto Brain Waves nel suo complesso mira a realizzare obiettivi concreti e utili. Questi obiettivi abbracciano applicazioni nel campo della medicina, in particolare nel heath tech, della sicurezza informatica e dell’autenticazione personale.
Quali obiettivi vorreste raggiungere con i fondi raccolti dalla campagna?
Gli obiettivi principali consistono nel portare il progetto Brain Waves sul mercato e avviare la sua commercializzazione. Nonostante sia un progetto di ricerca e sviluppo scientifico di alto livello, Brain Waves necessita di clienti che acquistino il prodotto. Pertanto, l’obiettivo primario è promuovere il progetto sul mercato e aumentare la sua visibilità tra un pubblico più ampio. In particolare, gli obiettivi riguardano il marketing e lo sviluppo del prodotto.
Inoltre, intendiamo condurre test e perfezionare le diverse sottocategorie di Brain Waves, come il Brain Tracker, che consente di navigare nel web, aprire file e scrivere frasi mediante l’interazione cervello-macchina. Attualmente, non abbiamo ancora raggiunto questo livello di sviluppo, ma potremo realizzarlo presto.
C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere?
Certamente! Spero di trovare molti sostenitori per questa tecnologia, tra coloro che sono interessati a sperimentare e curiosi. Sono sempre disponibile a condividere le mie conoscenze e competenze, e spero che le nuove generazioni di appassionati di tecnologie per le brain interface possano diventare il motore del futuro.
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