L’equity crowdfunding in USA; un fenomeno “in sordina” pronto a esplodere

Il primo progetto finanziato attraverso il crowdfunding risale al 1997, quando il gruppo anglosassone Marillion lanciò una raccolta fondi per finanziare il proprio tour in Nord America. É però importante sottolineare che le prime testimonianze di crowdfunding risalgono al XVI secolo, quando la Compagnia delle Indie Orientali finanziò le sue esplorazioni proprio grazie alle risorse economiche derivanti dalla folla (crowd). 

Un’altra testimonianza molto importante risale alla fine dell’ottocento in America, quando la Statua della Libertà, donata dai Francesi, arrivò in America priva del piedistallo. Era così necessario costruire una base, ma non c’erano le risorse necessarie (100.000 $). Così J. Pulitzer, in quel periodo direttore di un giornale, propose di pubblicare sul suo quotidiano il nome di chiunque avesse donato dei soldi per la sua realizzazione. Il risultato fu strabiliante: in soli 5 mesi vennero raccolti 102.000 $. Questo fu un primo segnale del grande potenziale del crowdfunding in USA. Al giorno d’oggi, infatti, gli Stati Uniti d’America sono il secondo paese al mondo per investimenti “dal basso, basti pensare che negli ultimi 12 mesi sono stati raccolti più di 17 miliardi di dollari (per scoprire di più sui numeri del crowdfunding nel mondo leggi l’approfondimento). Questi risultati sono stati trainati principalmente dal reward (soprattutto grazie a Kickstarter e Indiegogo), dal lending e dal real estate, mentre l’equity crowdfunding risulta essere ancora “in sordina”, anche se la crisi da Covid-19 e le nuove normative hanno dato un forte impulso al fenomeno. Con il presente articolo ci focalizzeremo su quest’ultima forma di finanziamento dal basso, analizzando la storia, la normativa, i principali player di mercato e i trend futuri. 

Storia e normativa dell’equity crowdfunding in USA

Il crowdfunding in America compare alla fine del XIX secolo, ma la prima piattaforma vera e propria nasce nel 2005 in Arkansas grazie a EquityNet. Il fenomeno esplode a partire dal 2007 quando nasce a San Francisco Lending Club (piattaforma di lending crowdfunding) seguita da Indiegogo (nel 2008) e Kickstarter (nel 2009 a Brooklyn), entrambe piattaforme di reward crowdfunding. A differenza dei progetti di reward, lending e real estate, l’equity crowdfunding faticava ad affermarsi a causa della normativa molto penalizzante.

Nell’aprile 2012 ci fu una prima svolta, quando il presidente Obama approvò il Jumpstart Our Business Startups, il cosiddetto Jobs Act, volto a stimolare i finanziamenti alla piccola imprenditoria attraverso l’eliminazione di molte delle restrizione precedentemente in essere. La normativa venne approvata dalla SEC (Securities and Exchange Commission, l’equivalente statunitense della CONSOB) solo alla fine del 2015.

Le nuove regole permettono ai soggetti con reddito annuale o patrimonio netto inferiore a 100.000 $ di investire al massimo il 5% dei loro risparmi, e comunque non più di 2.000 $ all’anno, in progetti di equity crowdfunding. I soggetti che invece sono in possesso di redditi superiori ai 100.000 $ possono investire sino al 10% del loro patrimonio, e comunque non è possibile eccedere il tetto dei 100.000 $ di investimenti annui.

Prima dell’entrata in vigore di questa normativa gli investimenti erano rivolti solo a coloro che avevano un patrimonio netto di 1 milione di dollari, escluso il valore della prima casa o un reddito annuale di almeno 200.000 $ in ciascuno degli ultimi 2 anni

Grazie al Jobs Act la platea di investitori autorizzati a partecipare ai progetti di equity crowdfunding è passata da 8 milioni a 240 milioni.

A fine 2020 è entrata in vigore una nuova normativa che ha aumentato il limite massimo di raccolta dei progetti, che sono così passati da 1,07 milioni di dollari a 5 milioni di dollari.

Con queste nuove normative sono stati dunque agevolati gli investimenti in equity crowdfunding, ma, diversamente da quanto avviene in Unione Europea, sussiste ancora il limite di investimento annuo di 2.000 $ che risulta essere fortemente penalizzante per la folla.

Le tre principali piattaforme di equity crowdfunding americane

Affinché una piattaforma di equity crowdfunding possa raccogliere fondi dalla folla è necessario che riceva l’autorizzazione dalla Securities and Exchange Commission (SEC) che a metà 2021 conta quasi 70 portali autorizzati.

Così come in Italia, il mercato dell’equity crowdfunding americano è fortemente polarizzato. Infatti le prime 3 piattaforme (WeFunder, StartEngine e Republic) hanno raccolto nel 2020 l’80% della raccolta complessiva.

Si passano dunque in rassegna le principali piattaforme di equity crowdfunding in USA.

Prima piattaforma di equity crowdfunding in USA: WeFunder

WeFunder nasce nel 2011 da Nick Tommarello, Mike Norman e Greg Belote. L’azienda è stata inizialmente supportata da un incubatore ed è stata la prima piattaforma per raccolta fondi in America nel 2020. La società ha raccolto 287M $ sino a giugno 2021, di cui quasi 71M $ nel solo 2020. 

Seconda piattaforma di equity crowdfunding in USA: StartEngine

StartEngine nasce nel 2015 da Ron Miller, Howard Marks, Peter K Chen e Paul Kessler. Il primo progetto finanziato risale al 2016 con cui vennero raccolti 17M $ da oltre 6.000 investitori. La società, sino a giugno 2021, ha raccolto 350M $ di cui 69M $ negli ultimi 12 mesi. Da novembre 2020 StartEngine ha lanciato il mercato secondario ed è attualmente l’unica azienda, insieme a NetCapital Secondary, a fornire tale servizio.

Terza piattaforma di equity crowdfunding in USA: Republic

Republic nasce nel 2016 da Kendrink Nguyen e Paul Menchov. L’azienda ha raccolto, sino a giugno 2021, più di 150M $ di cui 37,7M $ negli ultimi 12 mesi. Nonostante Republic abbia un ammontare di raccolta più basso rispetto alle altre due piattaforme analizzate, presenta un numero di investitori più elevato. Negli ultimi 12 mesi, infatti, gli investitori complessivi di Republic sono stati quasi 91.000, contro i 75.000 di WeFunder e gli 87.000 di StartEngine.

Vuoi scoprire quali sono le principali piattaforme di equity crowdfunding in Italia? clicca qui.

Andamento dell’equity crowdfunding nel mercato americano

Come visto in precedenza, la vecchia normativa ha a lungo ostacolato la diffusione del crowdfunding, tanto che l’ammontare del capitale raccolto in progetti di equity crowdfunding in USA è ancora molto basso, soprattutto se rapportato alla dimensione geografica e demografica del paese

La nuova normativa, unita alla crisi pandemica, che ha portato a sua volta alla crisi dei Venture Capital, ha accelerato la diffusione di questa nuova forma di finanziamento. A riprova di ciò basti guardare il trend di crescita: negli ultimi 12 mesi sono stati raccolti 214,9M $, nel 2019 104,7M $, mentre tra il 2016 e il 2018  appena 194M $.

Le previsioni per il 2021 stimano una raccolta potenziale di 300M $ e la crescita dovrebbe proseguire anche negli anni successivi, sulla scia dei cambiamenti normativi in atto.

 

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