Esistono criteri su cui basarsi per scegliere la piattaforma di crowdfunding sulla quale lanciare la propria campagna? Naturalmente è opportuno confrontare le proprie esigenze alle proposte di ogni piattaforma, ma esistono alcuni parametri a cui fare riferimento per la scelta. Vi proponiamo dunque prima alcuni consigli generali e in seconda battuta riporteremo i consigli fornitici dai founder intervistati nelle ormai oltre 40 interviste svolte da Startups Wallet. Le puoi trovare tutte sul nostro blog suddivise per categoria di interesse o per portale (controlla il nostro footer).
Consigli generali
Semplicità di utilizzo
Prima di lanciare una campagna di raccolta fondi, esplorare il sito. I migliori siti di crowdfunding invogliano a saperne di più e farsi coinvolgere.
Un sito di crowdfunding, per questo motivo, deve essere chiaro e facile da usare, se la sua interfaccia appare disordinata, confusionaria e difficile da leggere, meglio sceglierne un altro. Noi di startupswallet.com ad esempio abbiamo dedicato tante energie a riguardo.
Assistenza clienti
È importante che a gestire il sito siano persone oneste, responsabili e disponibili. Si tratta di investimenti finanziari, che necessitano una garanzia di assistenza. Risulta necessario, pertanto, che la piattaforma offra assistenza via email, attraverso una chat live o supporto telefonico.
Strumenti di diffusione tra la comunità
Verificare gli strumenti per i social network offerti dalla piattaforma. I siti più efficaci semplificano la condivisione della raccolta fondi su Facebook, su Youtube. I social network, oggigiorno, sono un elemento fondamentale in una campagna di crowdfunding, è essenziale che la piattaforma includa tale funzionalità. É altresì importante verificare che la piattaforma sulla quale si vuole lanciare la campagna abbia una community che sia in linea con il progetto che l’azienda intende realizzare.
Confronto delle commissioni per il crowdfunding
Le piattaforme applicano commissioni sulla raccolta complessiva realizzata dall’azienda. Tali commissioni oscillano tra il 5 e l’8 %.
Alcuni portali prevedono commissioni più elevate in caso di mancato raggiungimento del target. Altri invece propongono il modello di raccolta all-or-nothing secondo il quale l’utente riceve il denaro solo se ha raggiunto o superato l’obiettivo, ovvero la somma minima prestabilita per la concretizzazione del progetto per cui la campagna è stata lanciata.
I consigli dei founder
Nelle prossime righe si analizzeranno i vantaggi e le difficoltà che i founder delle oltre 40 aziende intervistate hanno riscontrato nella pianificazione e svolgimento delle loro campagne di equity crowdfunding. Fate tesoro di tali consigli.
Vantaggi
Accesso al credito
Il vantaggio principale che hanno riscontrato i founder è la possibilità, grazie all’equity crowdfunding, di ottenere le risorse finanziarie necessarie per lo sviluppo del proprio progetto imprenditoriale. Il sistema creditizio tradizionale infatti presenta troppe limitazioni e sempre in meno casi una startup o PMI riesce ad avere accesso al credito. Inoltre grazie all’equity crowdfunding è possibile ottenere fondi senza la creazione di un debito nei confronti dei creditori in quanto quest’ultimi sono ripagati con il loro ingresso nella compagine societaria.
Ingresso nuovi soci
L’equity crowdfunding consente anche ai piccoli investitori di entrare a far parte della compagine societaria. Questo può rivelarsi molto importante per un’azienda in quanto in questo modo è possibile reperire importanti feedback che possono supportare la crescita aziendale. Inoltre aprire la proprie società al pubblico può aiutare una startup o PMI a sensibilizzare le persone verso una specifica tematica. Per esempio se un’azienda tratta temi sostenibili è possibile sensibilizzare ancora di più la platea se la si rende partecipe del progetto, come ad esempio si è verificato con la campagna LifeGate (qui l’intervista). Un paio di considerazioni da non trascurare sono:
- lo statuto deve prevedere l’aumento di capitale, altrimenti si dovrà procedere alla sua modifica;
- scegliere attentamente se fare entrare tutti i soci direttamente nello statuto oppure farli entrare attraverso un veicolo d’investimento.
Marketing
La maggior parte dei founder è concorde nel reputare l’equity crowdfunding un ottimo strumento di marketing. Lanciando infatti una campagna di raccolta fondi l’azienda ha non solo la possibilità di ottenere nuove risorse e soci ma anche di mettersi in risalto e farsi conoscere al pubblico. Inoltre i nuovi soci che entreranno nella compagine societaria cercheranno a loro volta di dare ulteriore visibilità all’azienda con la finalità ultima di incrementare il valore del loro investimento.
Il partecipare in campagna crowdfunding metterà molto in evidenza la società grazie anche alle interviste realizzate da diverse testate tra cui la nostra.
Per approfondire i vantaggi dell’equity crowdfunding clicca qui.
Difficoltà
Di seguito vengono riportate le principali difficoltà riscontrate dai founder che hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding. È importante sottolineare però che la maggior parte degli intervistati ci ha spiegato di non essersi imbattuto in particolari problematiche e che alcune di queste difficoltà sono marginali e pertanto facilmente superabili.
Ingresso nuovi soci
Se come visto nel paragrafo precedente l’ingresso di nuovi soci può risultare un vantaggio, dall’altra parte può creare alcuni grattacapi.
Una campagna di equity crowdfunding può portare infatti all’ingresso di numerosi soci (in alcuni casi anche più di 1000), di conseguenza le aziende devono essere molto brave a comunicare con essi fornendo prontamente tutte le informazioni richieste.
Campagna di comunicazione
Una problematica riscontrata da alcuni founder è relativa alla creazione di un’adeguata campagna di comunicazione. Rivolgendosi infatti ad una platea di piccoli investitori è necessario che il progetto sia chiaro e di facile comprensione. Risulta pertanto indispensabile dedicare molte energie e attenzioni alla creazione di una buona campagna informativa. Come afferma infatti Francesco Magro, CEO e founder di Winelivery, una startup o PMI devi curare con grande attenzione questo aspetto, in quanto in caso contrario rischia di danneggiarsi e di non riuscire quindi a raggiungere l’obiettivo minimo di raccolta.
Se vuoi leggere l’intervista a Winelivery, clicca qui.
Trovare i primi investitori
Un’ulteriore difficoltà è quella di riuscire a trovare i primi investitori che permettano così di far partire la raccolta fondi. É importante infatti ricordare che la maggior parte delle campagne di equity crowdfunding sono di tipo “all or nothing”, quindi se non si raggiunge l’obiettivo minimo prefissato i fondi vengono restituiti agli investitori. Pertanto molti investitori aspettano che la campagna raggiunga l’obiettivo di raccolta prima di effettuare l’investimento. Si rivela dunque molto importante la ricerca dei primi soci che possono, nella maggior parte dei casi, portare alla buona riuscita della campagna. In merito a ciò a breve sarà possibile su startupswallet.com ricevere notifiche, ad esempio. sul raggiungimento dell’obiettivo minimo di una campagna che si segue.
Eccessiva burocrazia
Un problema riscontrato da alcuni founder, che non riguarda il crowdfunding in sé ma la normativa sovrastante, è l’eccessiva burocrazia. Come afferma Angelo Minotti, founder e CEO di MIEEG, è poco sensato il fatto che un’azienda sia costretta a modificare il proprio statuto prima della conclusione della campagna in quanto se questa non dovesse concludersi con successo la startup o PMI resta con uno statuto modificato di cui non se ne fa niente.
Se vuoi leggere l’intervista a MIEEG, clicca qui.
Tempo
Un’ultima problematica è il tempo richiesto per la preparazione di tutta la documentazione e per la creazione di una valida campagna di comunicazione. È importante però precisare che esistono aziende che possono supportare una startup o PMI a realizzare una campagna di successo. Anche Startups Wallet svolge tali servizi.
Vuoi lanciare una campagna di equity crowdfunding e cerchi un valido supporto? Contattaci un team di esperti sarà a tua completa disposizione.
Per conoscere quali sono le principali piattaforme di equity crowdfunding in Italia clicca qui.