Davinci Healthcare

Davinci Healthcare: il tuo medico a portata di app

Intervista a Stefano Casagrande, CEO e founder di Davinci Healthcare

Come nasce l’idea Davinci Healthcare? 

Siamo tre soci fondatori italiani, abbiamo tutti lavorato per la maggior parte della nostra vita lavorativa all’estero e due di noi vivono tuttora a Dallas (USA) e Basilea (Svizzera). L’idea è nata in quanto uscendo da 3 anni di consulenza direzionale in Belgio avevo due strade percorribili; andare a lavorare in multinazionali MedTech / Pharma  o crearmi una mia startup, ho scelto la seconda strada. 

Il digital health è il campo in cui ho sempre lavorato. Inoltre venni a conoscenza attraverso un mio collega nel periodo in cui lavoravo in consulenza manageriale che Francesco, mio attuale socio e vicepresidente ospedaliero di una delle principali catene ospedaliere statunitensi stava pensando al mio stesso progetto. L’idea consisteva nel creare un contatto rapido e semplice con l’assistenza sanitaria (fisica e mentale). Le tecnologie nel settore sanitario esistono già ma sono confinate in ospedale e non distribuite sul territorio. Quello su cui ci focalizziamo è l’accesso all’assistenza sanitaria, cure primarie e medicina territoriale (con la pandemia da Covid-19 sono venute alla luce tutte le sue debolezze in quanto negli ultimi decenni non si è investito in questo settore). Per creare quindi un contatto rapido con l’assistenza sanitaria è nata nel luglio del 2018 la nostra azienda.

Quali servizi erogate ai pazienti e ai medici?

Operiamo con un business model completamente innovativo per il settore, ma che è già applicato in altri come il publishing e il mobility. 

Il modello di business è a piattaforma ed orientato a connettere in maniera collaborativa tutti gli stakeholders operanti attorno all’interazione medico di famiglia – paziente. 

Lato paziente offriamo 3 tipi di servizi di telemedicina, tutti finalizzati all’accesso di cure primarie per la salute fisica o mentale.

  1. contatto con il proprio medico di famiglia;
  2. contatto con un medico generalista privato con solo poche ore attesa, nel caso in cui il paziente non disponga del medico di famiglia poiché è straniero, perché proviene da un’altra città, o nei weekend / orari serali in cui il medico curante non è disponibile;
  3. Servizio di mental coach. infatti grazie alla nostra piattaforma è possibile mettersi in contatto con uno psicologo. Con questo meccanismo è possibile abbattere le barriere legate alla paura e agli stereotipi che ci sono dietro la psicoterapia. 

Sul lato medico invece principalmente siamo focalizzati sul medico di famiglia a cui forniamo una piattaforma di telemedicina che gli permette di efficientare fino al 50% il tempo dedicato alle attività amministrative, così da potersi dedicare maggiormente al contatto clinico con i pazienti.

Abbiamo investito molto nella tecnologia, per essere connessi con dispositivi wearables che permettano di effettuare rilevazioni da remoto del parametro e inviarlo tramite app in maniera automatica.

Per quanto riguarda il nostro business model operiamo attraverso fee e licenze.

Ci può parlare della tecnologia alla base della vostra piattaforma?

La user experience ed il disegno iniziale sono stati sviluppati da noi 3 founders, io e Francesco siamo 2 ingegneri gestionali ed Andrea un ex trader in JP Morgan e direttore in Novartis. Francesco è vice-presidente ospedaliero negli USA ed ha sviluppato la telemedicina in quel mercato già 4-5 anni fa. Avevamo dunque già delle esperienze pregresse.

Abbiamo un team di prodotto interno con altissime competenze, organizzato secondo il metodo scrum e le best practices internazionali acquisite in anni di lavoro di questo tipo, e sul quale abbiamo investito molto. Ad oggi l’80% del nostro budget è allocato sul team di prodotto e questo è anche ciò che ci differenzia dalle altre startup di digital health.

In effetti ritengo che il team sia il nostro punto forte. Abbiamo un’ambizione molto sfidante e con il team che abbiamo organizzato ora siamo in grado di sviluppare con un attenzione all’utente ed una velocità x4-x5 volte più rapida dei cosiddetti incumbent.

Ci può parlare del vostro mercato di riferimento?

L’opinione pubblica pensa che il campo del digital health sia piccolo e che stia nascendo negli ultimi anni. La realtà invece è che si tratta di un settore immenso. L’Italia, rispetto alle altre nazione è più arretrata nel digitale, il fenomeno sta esplodendo solo negli ultimi mesi. Ci sono dunque pochi operatori. Noi ci focalizziamo principalmente sulla medicina territoriale e primaria quindi medico di famiglia per quanto riguarda la salute fisica e psicologia per la salute mentale. I nostri competitor invece lavorano principalmente sulla medicina secondaria quindi si focalizzano sulle visite specialistiche

Attualmente quanti utenti si avvalgono del vostro servizio e quali sono le vostre previsioni di fatturato?

I nostri utenti sono aumentati di circa il 2000% nel 2020 con una crescita di oltre il 35% ogni mese da 24 mesi, abbiamo attualmente 30.000 utenti con circa 25.000 prenotazioni. Dal 2020 abbiamo avviato un progetto pionieristico che consiste nella digitalizzazione di tutto il percorso assistenziale di un paziente Covid in telemedicina. Siamo stati i primi a muoverci nel contenimento pandemico. Da maggio abbiamo iniziato quindi a collaborare con la regione Lombardia e abbiamo monitorato più di 3.600 pazienti ed oltre 80.000 giornate.

Perché avete deciso di lanciare una campagna di equity crowdfunding?

Questa è la nostra seconda campagna di equity crowdfunding. La prima ha avuto un grande successo, si è conclusa con 25 giorni di anticipo su 45 giorni totali e abbiamo avuto il 400% di overfunding.

Abbiamo scelto il crowdfunding perché le altre 2 opzioni (venture capital e acceleratori) non erano adatte alla nostra startup. Infatti per i venture capital eravamo troppo piccoli e avremmo dovuto cedere troppe quote, mentre per quanto riguarda gli acceleratori avevamo già delle grandi competenze in casa, sia in termini manageriali, business, finance che di settore sulla telemedicina.

Il crowdfunding è un ottimo metodo per coinvolgere il cittadino comune nella raccolta soprattutto per quei progetti che vanno ad impattare sulla vita di tutti i giorni. Inoltre tale strumento di finanziamento permette di supportare la crescita di startup e PMI Italiane. Lo reputo dunque uno strumento formidabile.

Perché avete scelto BacktoWork per il lancio della vostra campagna?

Prima del lancio della nostra prima campagna abbiamo parlato con 4 piattaforme e BacktoWork è stata quella che ci ha trasmesso maggiore serietà. Essendoci dunque trovati molto bene con la prima campagna abbiamo deciso di lanciarne una seconda sempre con loro. 

Avete riscontrato delle difficoltà nella pianificazione e svolgimento delle vostre campagne?

Non abbiamo riscontrato particolari difficoltà, è stato tutto molto semplice.

Quali obiettivi vorreste realizzare con i fondi raccolti?

Vogliamo confermare la nostra presenza di leader digitale nella medicina territoriale. Il nostro target è al momento il mercato italiano cercando il consolidamento della nostra leadership.

Pensate di espandervi nei prossimi anni anche all’estero?

Attualmente è prematuro pensare ad una internazionalizzazione in quanto vogliamo consolidarci sul mercato nazionale. Per il momento abbiamo fatto solo alcune esplorazioni nel 2020 in Messico e negli USA. Il nostro obiettivo è comunque per il 2023 di espanderci anche all’estero.

Vuole aggiungere qualcosa?

Abbiamo fatto un grande lavoro sulla cyber security. Abbiamo infatti depositato la piattaforma come medical device di classe 1 presso il ministero della salute. Siamo insieme a Paginemediche le uniche startup che hanno questo tipo di attenzione.

Nella digitalizzazione del percorso di un paziente Covid si sono registrati sulla piattaforma il 15% dei medici di famiglia lombardi e da novembre gestiamo tutta la prenotazione e rendicontazione dei tamponi rapidi in tutta l’ats di Bergamo.

Siamo in break even operativo da ormai 7 mesi e abbiamo vinto 5 premi per finanziamenti di oltre 500.000€ di cui l’ultimo siamo arrivati secondi alla competizione “Milano Startup 2020”.

Infine vorrei aggiungere che abbiamo investito molto nella creazione di un team forte di prodotto, poiché il team è ciò che ha più valore per le prospettive di crescita di una startup.

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– About Us –

Startups Wallet è un portale di equity crowdfunding che permette di aggregare le varie campagne presenti sui diversi siti  autorizzati dalla Consob (CrowdfundmeMamacrowdOpstarBackToWork200Crowd e molti altri). In questo modo non sarà più necessario perdere tempo nel ricercare i diversi portali e quindi i potenziali investimenti all’interno di ognuno di essi.

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