Intervista CEO Comehome

Comehome: un catalizzatore virtuale di esperienze autentiche

Intervista a Michele Cesario, CEO e co-founder di comehome, azienda che ha concluso una campagna crowdfunding di successo su BacktoWork

Comehome è una startup innovativa nata a Milano nel 2017. L’azienda nasce con l’obiettivo di far conoscere persone nuove attraverso l’organizzazione di eventi in casa o all’aperto come ad esempio aperitivi, feste, concerti, gite in montagna, etc.

L’azienda ha concluso nel 2019 un round di finanziamento di 800.000€ di cui 338.919€ raccolti attraverso la sua prima campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork, andata in overfunding in sole 36 ore. Questa operazione ha visto inoltre l’ingresso nella compagine societaria di Italian Angels for Growth

Per scoprire l’evoluzione che l’azienda ha avuto in questi anni abbiamo intervistato Michele Cesario, CEO e co-founder di Comehome.

Come nasce l’idea Comehome

L’idea nasce da una serie di vicende personali vissute da noi founder, io e Daniele Chierchia (l’altro co-founder) ci siamo conosciuti in Argentina nel 2010 e siamo entrati in contatto con la cultura del posto e col suo concetto tipico di ritrovo in una casa prima di svolgere qualsiasi attività. Successivamente, negli anni dell’università a Milano (lo stesso periodo in cui stava esplodendo l’uso dei social network), ci siamo resi conto che le persone stavano attaccate a uno schermo piuttosto che guardarsi negli occhi e da lì abbiamo avuto l’idea di creare un social che potesse riconnettere le persone alla vita reale, permettendogli di fare delle esperienze autentiche, ruotando intorno al concetto di casa come catalizzatore sociale e luogo per eccellenza. Partendo da quest’idea e facendo i tipici errori da startupper, siamo arrivati all’attuale Comehome, che non rappresenta più solo la possibilità di fare degli eventi in casa, ma è un’esperienza di socialità a 360 gradi, una sorta di Airbnb per eventi in cui è molto facile conoscere persone con interessi e passioni simili ai propri.

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Nel periodo del lockdown avete prontamente reagito creando gli eventi online. É possibile approfondire?

Siamo stati molto rapidi – è vero – perché, dalla settimana in cui è iniziato il lockdown, in meno di 5 giorni abbiamo di fatto creato una nuova linea di business. Rischiavamo di passare da 100 a 0 in una settimana, ma grazie al supporto della community e alla proattività degli utenti stessi che volevano trovare un modo per rimanere connessi, abbiamo spostato gli eventi dal salotto di casa dei nostri host a salotti virtuali. Per noi è stato anche un modo per raggiungere persone che prima non avevano accesso ai comehome per motivi di distanza geografica. E’ una modalità diversa, ma allo stesso tempo vitale, per cui rimarrà anche post-pandemia. Finché la linea è coerente con la nostra missione, cioè creare connessioni autentiche la nuova linea virtuale va bene, perché pensiamo che le attività online possano mantenere lo spirito iniziale e permettere a molti di incontrarsi anche dal vivo, magari all’aperto. 

Nel vostro mercato di riferimento ci sono alcuni competitor?

Meetup è un servizio attivo in oltre 150 paesi, a dimostrazione che il bisogno “sociale” nel mercato è grande; Airbnb Experience soddisfa più un mercato turistico, noi uno più domestico, con diverse altre realtà abbiamo dei punti di contatto, come con Couchsurfing, e facciamo tesoro dei loro modelli, cercando di distinguerci con una community che dà – a nostro parere – un senso di appartenenza più forte. 

Attualmente quante persone sono iscritte alla vostra community e qual è il trend del vostro fatturato? 

Oggi Comehome ha circa 300.000 utenti iscritti e ha organizzato circa 11.000 eventi in piattaforma, per un volume di transazione nel 2020 di circa 1 milione di €. La pandemia ha certamente impattato, ma usciamo da questa prova più forti, con nuovi modelli di business e ulteriori strumenti di crescita che ci hanno aiutato a non regredire nel volume d’affari in un periodo difficilissimo e inedito per tutti. Una previsione per lo scenario post-pandemico è che gli eventi online si attesteranno sul 30% circa del volume complessivo e il mercato degli eventi live seguirà le accresciute necessità delle persone di riabbracciare una socialità soddisfacente e autentica.

A livello di marketing quali strategie avete adottato per far conoscere la vostra piattaforma?

Molto si basa sul passaparola, per cui la priorità è offrire un’ottima esperienza agli utenti, sono le persone che fanno la differenza. Inoltre abbiamo fatto alcune azioni mirate di marketing, ad esempio un festival digitale sulla piattaforma, un flash mob di abbracci gratuiti quando si poteva, etc. Ma sono il metterci la faccia, l’essere presenti e il parlare con gli utenti che creano il senso di comunità.  

Perché avete deciso di lanciare una campagna di equity crowdfunding?

Sostanzialmente perché la nostra strategia prevedeva di rendere da subito protagonisti i membri della community che desideravano diventare soci della nostra azienda. Il crowdfunding ha inoltre alimentato il passaparola e quindi la visibilità.

Dal termine della vostra campagna a oggi quali obiettivi avete realizzato? 

Comehome è cresciuta molto negli anni, ci siamo espansi in altre città ed è iniziato il processo di internazionalizzazione in Spagna – poi la pandemia ci ha toccato, ma anche in quel momento una forte capacità di reazione intrinseca alla comunità già esistente ci ha permesso non solo di sopravvivere, ma di continuare a crescere.

Pensate di lanciare una nuova campagna di equity crowdfunding in futuro?

Sicuramente. Il crowdfunding continuerà in linea con la nostra politica nativa, vorremmo che Comehome fosse una startup di proprietà dei suoi stessi utenti. 

Quali obiettivi vorreste realizzare in futuro? 

Essenzialmente continuare a crescere in Italia e Spagna e continuare a internazionalizzare. Coviamo l’ambizione di diventare un progetto globale, ci rivolgeremo a più mercati possibili per cercare di cambiare in meglio la vita delle persone

Pensate di entrare in altre città italiane?

Sicuramente grazie agli online abbiamo iniziato ad acquisire utenti da tutta Italia, questo ci permetterà di espanderci rapidamente in altre città come Bologna, Napoli e dove ci sarà più interesse. Partiremo con degli esperimenti già da quest’estate. 

In Spagna siamo solo a Barcellona, più un esperimento di questi mesi a Fuerteventura, ma approcceremo altre città importanti come Valencia e Madrid. Puntiamo a un’espansione ulteriore, a partire dalla fine di quest’anno in Spagna e dall’anno prossimo nel resto d’Europa; in base ai test che effettueremo decideremo da quali città o paesi cominciare.

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– About Us –

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