Intervista a Gian Luca Vorraro, CEO di Borsino rifiuti

Borsino Rifiuti realizza la sua terza campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork 

Borsino Rifiuti è un intermediario autorizzato alla gestione dei rifiuti nato nel 2016 a Milano. La loro piattaforma consente ai privati e alle aziende di cedere i proprio rifiuti (a concessionari e gestori ambientali autorizzati) ricevendo in cambio l’offerta migliore di gestione del rifiuto. 

Dopo aver lanciato  2 campagne di equity crowdfunding su crowdfundme, la prima nel 2017 con la quale ha raccolto 192.370€ e la seconda nel 2019 con la quale ha raccolto 221.640€, Borsino rifiuti lancia una terza campagna attraverso la piattaforma di equity crowdfunding BacktoWork.

Per approfondire i dettagli della terza campagna che ha raggiunto ad oggi 162.000€ abbiamo intervistato Gian Luca Vorraro, CEO di Borsino rifiuti.

Come nasce l’idea di Borsino Rifiuti?

Borsino rifiuti nasce da un’esigenza mia e del mio socio (Fabio Ragnatela) in un’altra società, inserita nel settore delle energie rinnovabili.

L’idea nasce in quanto un giorno, io e il mio socio dovevamo effettuare lo smaltimento di residui metallici. Ovviamente quello che fai al giorno d’oggi è andare su internet e cercare il prezzo. Purtroppo c’è stato però impedito di poter avere un riscontro immediato sui costi per lo smaltimento. 

Quando siamo riusciti ad ottenere dei preventivi, abbiamo compreso che a seconda del tuo livello di conoscenza sulla gestione ambientale ti venivano forniti prezzi differenti. In altre parole più diventi competente e più riesci ad ottenere condizioni favorevoli.

Col passare del tempo siamo passati dall’avere un costo ad ottenere un guadagno dal rifiuto stesso. 

Per farle capire ulteriormente le potenzialità del mercato, se decidesse di rivolgersi a delle compagnie telefoniche per richiedere un preventivo per internet e voce, troverebbe una differenza, tra un fornitore e l’altro, al massimo del 5% e non come nel nostro caso di un delta che va dal -300% al +350%. La prima azienda che avevamo contattato ci voleva far pagare 300 euro, l’ultimo fornitore ci ha dato 350 euro. Siamo quindi arrivati ad un delta del 650%, si tratta quindi di una variazione estremamente elevata.

A quel punto abbiamo voluto approfondire il settore perché abbiamo capito che ci sarebbero potute essere delle opportunità e abbiamo quindi iniziato l’avventura di Borsino rifiuti.

Quindi siete due soci?

Esattamente siamo io e il mio socio, più 242 soci aggregati successivamente.

Quali sono i servizi che erogate nel B2B e nel B2C?

Siamo molto focalizzati nel B2B. Abbiamo cercato di aggregare con pochi servizi tutte le necessità di smaltimento che hanno gli attori inseriti nell’economia circolare, perché gli scarti li produciamo tutti, sia un privato che un’impresa. Abbiamo quindi individuato dei servizi ad hoc per entrambe le categorie.

Noi siamo intermediari tra chi produce e chi smaltisce i rifiuti e garantiamo pertanto in modo trasparente, chi tratta, chi trasporta e dove andrà a finire il rifiuto.

Andando più nello specifico, quali sono i servizi che erogate?

Come anticipato in precedenza abbiamo dei servizi sia per i privati, che per le aziende.

Un primo servizio è il servizio TARI che viene erogato alle imprese e va a sostituire il servizio di raccolta imballaggi effettuato dall’ente pubblico verso l’attività economica. Il cliente rivolgendosi a noi risparmia il 20% sulla tassa TARI grazia al nuovo D.Lgs n. 116/2020

Il secondo servizio è invece rivolto sia ai privati che alle aziende e consiste nella dismissione di rifiuti speciali. Rivolgendosi a noi il cliente può trarre un profitto per la dismissione del suo scarto.

Infine eroghiamo un servizio per la dismissione delle rimanenze di magazzino. Con quest’ultimo servizio, cerchiamo di dare una seconda vita alle rimanenze. Le aziende cercano così con noi di vendere agli interessati i loro prodotti prima che essi vengano trasformati in rifiuti.

Vi occupate quindi di ogni tipo di rifiuto?

Esattamente, come le dicevo in precedenza oggi stiamo avendo un notevole successo su una nuova legge sull’economia circolare, che da la possibilità a tutte le attività economiche di poter usufruire di un servizio che non sia più quello del comune. In questo modo ti viene ridotta la tassa sui rifiuti se si utilizza un servizio terzo di un operatore del mercato.

Abbiamo attivato, ormai da un anno e mezzo, un sistema di microraccolta che ci pone in questo momento come gli unici a poter erogare questo servizio per le aziende. Forniamo quindi alle aziende uno sconto sulla tasse di rifiuti e ci poniamo come alternativa alle aziende tradizionali di raccolta.

I nostri interlocutori in questo momento sono le associazioni di categoria e  i commercialisti.

Riassumendo grazie al nostro servizio si pagano quindi meno tasse ed è inoltre possibile guadagnare sui rifiuti che ci vengono forniti.

In quale percentuale è suddiviso il vostro fatturato tra B2B e B2C?

80% B2B e 20% B2C. Bisogna però dire che più il nome si diffonde e più il privato si iscrive e cerca di fare lo smaltimento. Al privato abbiamo anche legato la vendita dei prodotti usati e l’acquisto di prodotti green per favorirne l’iscrizione. 

Qual è il trend del vostro fatturato? Immagino sia in crescita considerando le normative stanno venendo in vostro favore

Le normative sono venute a nostro favore da un mese e mezzo a questa parte quindi dobbiamo ancora vederne i benefici. 

Negli anni passati abbiamo fatturato 450.000 euro e abbiamo ottenuto circa gli stessi finanziamenti in aumento di capitale. 

Adesso con questa opportunità, derivante dalla nuova normativa, il fatturato dell’anno prossimo sarà molto maggiore rispetto a quanto abbiamo fatto negli ultimi 4 anni, perchè le  adesioni soprattutto per chi vuole distribuire il servizio stiamo parlando quindi di associazioni di categoria, commercialisti e agenzie commerciali sono in aumento in quanto stanno stipulando con noi delle partnership per dare ai loro clienti queste opportunità.

Al momento in questo mercato siamo gli unici a fornire un sistema di smaltimento rifiuti del genere.

Avete deciso di aprire dei punti di raccolta in franchising, ci può spiegare le motivazioni di questa scelta?

Per avere una diffusione più rapida, una comunicazione e un punto di riferimento sul territorio abbiamo attivato anche un delivery in franchising in quanto rende più snella la gestione del rifiuto senza averne i costi fissi. 

Andiamo a parlare con gli imprenditori che vogliono diversificare le loro attività e che decidano quindi di collaborare con Borsino rifiuti.

Deve pensare che Amsa, A2A e Iren sono tutte aziende regionali e non nazionali. I costi per i mezzi e dipendenti sono tutti a loro carico e questo gli impedisce di accedere in altre aree. Potenzialmente abbiamo quindi una potenza di fuoco maggiore rispetto a loro perchè con un modello smart di condivisione e con dei trasportatori conto terzi rifiuti possiamo essere ovunque.

Perchè avete deciso di lanciare una terza campagna di equity crowdfunding?

Riteniamo di aver concluso il nostro percorso di startup in quanto abbiamo trovato il nostro modello di business che pensiamo possa iniziare ad essere accettato dalle istituzioni.

Nel 2019 abbiamo affinato il modello, il quale è diventato ora scalabile. Sempre più istituzioni e grandi aziende si stanno rivolgendo a Borsino rifiuti. Questo vuol dire che il modello è consolidato e può iniziare a scalare. 

Questa campagna è quindi mirata a soddisfare le esigenze dei contratti in essere che abbiamo con delle associazioni a livello nazionale.

 

Quali sono i vantaggi che si trovano nell’equity crowdfunding?

I vantaggi per una startup di poter arrivare a proporsi sul mercato con l’equity crowdfunding sono molteplici.

Innanzitutto l’equity crowdfunding serve per trovare investimenti che permettano di soddisfare un piano industriale. I finanziamenti al giorno d’oggi li puoi chiedere in banca o puoi coinvolgere qualcuno che crede in ciò che stai facendo e ti supporta economicamente. Il vantaggio non risiede però solo del finanziamento che si ottiene. Quando sei in campagna di equity crowdfunding hai una visibilità dieci volte maggiore rispetto a uno spot pubblicitario. Il tuo nome inizia ad arrivare sul tavolo di interlocutori importanti che magari non investono nella campagna ma che diventano dei partner industriali. Noi per esempio in questa campagna stiamo trovando dei partner forti e strutturati per la diffusione dei servizi. Ovviamente in questo modo il messaggio arriva prima e si ha una maggiore diffusione mediatica.

Inoltre si ottengono soci di un certo calibro che ti aiutano a migliorare in modo manageriale la proposta. 

Quali sono le difficoltà che avete riscontrato nel corso delle vostre campagne di equity crowdfunding?

Le difficoltà arrivano proprio dal settore nel quale siamo inseriti. Il nostro percorso è stato un percorso di ricerca di soluzioni a problemi. 

I problemi noi li vediamo tutti i giorni. Basta che scrive su google “rifiuti” e le verranno fuori numerosi articoli di smaltimenti illegali, capannoni bruciati e via discorrendo. Vediamo quindi il problema.

Nelle prime 2 campagne vi siete rivolti a Crowdfundme mentre in quest’ultima a BacktoWork. Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a compiere tale cambiamento?

C’è stato un motivo più che altro tecnico. Abbiamo avviato un aumento di capitale offline, in cui i soci hanno aderito molto favorevolmente, abbiamo infatti recuperato quasi 156.000€. All’ultimo però abbiamo deciso di attuare una campagna di equity crowdfunding e di andare di conseguenza online. Visto che Crowdfundme non aveva disponibilità nel breve termine l’unico spazio disponibile era appunto BacktoWork, abbiamo quindi optato per quest’ultimi.

Quali obiettivi avete raggiunto in seguito alle vostre campagne di equity crowdfunding?

L’obiettivo, nelle campagne passate, era quello di affinare il modello. Il problema vero è che non avevamo nessun modello di riferimento. Per esempio se oggi vuoi creare un sito di eCommerce puoi replicare il modello di Amazon anche se ovviamente sono talmente grandi che non si possono contrastare.

Un altro esempio è Winelivery, loro sono partiti da un modello esistente e lo hanno adattato al mercato italiano (Abbiamo intervistato Francesco Magro, CEO e cofondatore di winilivery. Se vuole approfondire clicchi qui).

La difficoltà più grande è stata quindi quella di non avere un punto di riferimento da cui attingere per realizzare Borsino rifiuti. Abbiamo dunque dovuto creare un modello di business da zero.

L’obiettivo di oggi è invece quello di continuare a crescere in modo tale da ottenere un livello competitivo più elevato rispetto ai competitor che potrebbero nascere in futuro, mantenendo così il vantaggio del first mover.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

L’obiettivo futuro è quello di arrivare nel breve periodo,  grazie al servizio TARI, ad una diffusione massiva in Italia.

Inoltre nell’arco di un paio di anni vorremmo espanderci anche all’estero.

Avete in mente già qualche Paese?

Si, Francia, Tunisia e poi abbiamo dei contatti che sono interessati anche a New York. Quindi si tratta dei paesi in cui abbiamo ricevuto le richieste che stiamo però tenendo in stand-by perchè non siamo ancora strutturati per fare ciò.

Pensate di erogare altri servizi in futuro?

No, abbiamo già tanti servizi anche se ce ne sarebbero tanti che si potrebbero realizzare. Allo stesso tempo però c’è il rischio che focalizzandoci su troppi servizi rischiamo di trascurare quelli che stanno andando bene.

Pensate in futuro di attuare una quarta campagna?

Sarà necessario. Noi abbiamo fatto dei prospetti sul nuovo servizio TARI, che sta avendo il 76% di adesioni delle aziende intervistate (ci sono molti commercialisti che stanno valutando di distribuire l’opportunità di adesione al servizio ai loro clienti, mentre si sono candidate alla distribuzione territoriale molte agenzie a diffusione nazionale che distribuiscono servizi di Energia Elettrica e Gas) . 

Per implementare al meglio tale servizio sarà per forza necessario attuare una quarta campagna, naturalmente con una valutazione premoney premiante, valutazione che sarà accompagnata dai risultati di fatturato che si genereranno nel primo quadrimestre 2021.

Il pensiero di crescita porta comunque a pensare nel giro di 3-4 anni ad una richiesta più ampia di finanziamenti e quindi quotarsi in borsa.

Borsino Rifiuti raggiunge nuovi importanti obiettivi 

Aggiornamenti alla data 31 Ottobre 2022

I programmi Micro-Waste-Business (Zero Tari-Cashback-Obiettivo 12) e Pubblic Waste alternativo all’Accordo programmatico ANCI-CONAI hanno completato la loro fase sperimentale nel 2021 dopo 5 anni di complessi studi ed esperienze pioneristiche svolte in piu di 40 cittá italiane. Grazie al recepimento nel settembre 2020 in Italia delle direttive Europee (Ue) 2018/851 e (Ue) 2018/852 si é resa operativa l’innovazione avviata nel 2017 con il progetto di Borsa Economica dei Rifiuti e la creazione di una vera e propria piazza di scambio telematica e territoriale – Borsino Rifiuti – che per primo in Europa ha cercato di rendere fruibile, con garanzia di gestione, agli operatori di mercato (Privati-Aziende-Comuni ed Enti pubblici) le direttive Europee sottoscritte nel 2018 e recepite in Italia solo alla fine del 2020.

Il programma Pubblic Waste (Cashback) ha completato il proprio ciclo di sperimentazione nel 2020 successivamente alle esperienze di gestione avute ad Aprilia (Lt) e a Lanuvio (Rm), mentre il programma Micro-Waste-Business (Zero Tari-Cashback-Obiettivo 12) ha completato il suo ciclo di sperimentazione nell’ Ottobre 2022 con la definizione del modello distributivo.

Prima città in Europa avviata al programma sperimentale Micro-Waste-Business è stata, nel Novembre 2021, la citta di Reggio Calabria.
Da Gennaio 2023 il programma verrà reso operativo in tutta la provincia di Reggio Calabria ed esteso anche nelle citta di Milano -Monza-Genova-Padova-Cagliari. Mentre altre 5 cittá sono in fase di definizione del programma.

IL FUTURO

Il futuro prossimo vedrá oltre all’ampliamento dell’offerta di gestione delle contrattazioni sulla piattaforma online (www.borsinorifiuti.com) anche la stipula della convenzione Pubblic Waste in molte città del centro sud Italia e la distribuzione di massa del programma Micro-Waste-Business.

Il futuro della borsa di contrattazione dei rifiuti , che si fa altresí garante di tutte le operazioni di recupero in materia prima dei rifiuti gestiti, si amplia e mette le basi di sviluppo nell’attuale contesto Europeo con l’avviamento nel 2024 della prima borsa di contrattazione rifiuti Europea (waste stock exange – www.wastestockexange.com).

“La nascita di un mercato unico europeo dei rifiuti permetterà sia lo scambio certificato dei rifiuti prodotti dai cittadini e dalle attività economiche che la sicurezza di approvvigionamento delle materie prime seconde necessarie ad ottemperare agli obiettivi ONU per il 2030-2050. Permetterà altresì alle imprese italiane di poter avviare collaborazioni sui territori europei per acquisto di rifiuti da lavorare in Italia e anche dare la possibilità alla nostra Industria GREEN di delocalizzasi in tutte le città nelle quali si avvierànno i nostri programmi di filiera” afferma Il Co-founder di Borsino Rifiuti Vorraro Gian Luca.

Scopri tutti i dettagli della campagna di Borsino Rifiuti:

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